Cita la moglie per “eccessiva bruttezza” e vince la causa

Si dice che il crepacuore sia una spiccata patologia femminile. Di sicuro, il muscolo cardiaco di Jian Feng, rampante imprenditore cinese, qualche colpo l’ha sentito. Prima che l’amata mogliettina desse alla luce l’erede della casata, Feng conduceva un matrimonio decisamente perfetto. Giovane, bello, al top della celebrità e dotato di un florido conto in banca, il baldo giovane non aveva esitato a contrarre matrimonio con una donna bellissima. L’avventura coniugale era proseguita tra fiori di arancio e voli di colombe fino al fatidico momento in cui la raggiante sposa era entrata in travaglio. E quello che solitamente dovrebbe essere il giorno più bello per ogni genitore.. si era trasformato in un incubo per la coppia.

No, non perchè la bambina presentasse anomalie congenite o problemi di salute. E tantomeno perché il nascituro si era rivelato una femmina.

Semplicemente, la bimba era di una bruttezza disarmante.

Ed al signor Feng il dubbio era apparso legittimo: possibile che la così -apparentemente- devota mogliettina si fosse concessa a qualche estraneo durante le lunghe assenze lavorative del padrone di casa? I connotati della bambina sembravano non lasciare dubbi: sia il signor Feng sia la gentil consorte venivano infatti reputati affascinanti secondo i canoni asiatici, e dei loro tratti somatici pareva non esserci traccia sul volto della figlia biologica.

Come l’esperienza ci insegna, tante volte la realtà supera la fantasia.

Quello che era partito come un semplice litigio coniugale, con vasi tirati, piatti rotti e minacce di tornare da mammà, è presto approdato in tribunale: lì, tra l’incredulità generale e -forse- qualche risatina soffocata, gli avvocati hanno finalmente trovato il bandolo della matassa.

E dunque “Bella, mora e traditora”? Pare proprio di no: la fedeltà della signora, nonostante le insinuazioni sollevate dall’accusa, non era mai venuta meno durante il fidanzamento ed il matrimonio.

Semplicemente, la signora aveva omesso di raccontare alcuni piccoli particolari al futuro marito, incluso il fatto di essere ricorsa alla chirurgia plastica per migliorare il proprio aspetto. Con un investimento di 100.000 dollari ed una serie di operazioni, quella che sembrava una scialba bibliotecaria degna di divenire la futura signora Fantozzi si era trasformata in un’avvenente femme fatale in grado di far girare la testa alla maggioranza dei maschietti.

La reazione del marito non ha tardato a manifestarsi. Evidentemente “infastidito” dall’irrilevante dimenticanza della signora, Jian Feng prima ha chiesto ed ottenuto il divorzio. E poi ha citato in giudizio l’ex-consorte per truffa, ricevendo un risarcimento record di 120.000 dollari.

Postilla: Gli eventi narrati nella news risalgono al 2012, ma la storia è approdata sui network occidentali solo in questo anno. Nonostante la vicenda possa apparire paradossale ed ai limiti della realtà, molti mass media hanno dedicato ampio spazio all’accaduto, ironizzando sui rischi della chirurgia estetica.