Intervista shock di Squitieri a “La Zanzara”

Intervista shock di Squitieri a “La Zanzara”

Esplode il vespaio tra Pasquale Squitieri, la nota emittente radiofonica “La Zanzara” di Radio24 e gli ascoltatori del programma per un’intervista shock rilasciata pochi giorni fa dal pluripremiato regista, sceneggiatore e politico italiano. A scatenare centinaia di telefonate di protesta, mail indignate alla redazione e commenti poco lusinghieri sui social network è stata la dichiarazione dell’ex-senatore in risposta all’intervento di Daniela Santanchè.

Tema del dibattito? La sessualità femminile.

All’invito dell’onorevole del PdL a “non darla”, l’ex-senatore ha ribattuto con veemenza ed ha portato ad esempio alcune esperienze personali che agli spettatori – ovviamente – non devono essere risultate particolarmente gradite. In un’escalation di frasi shock che a molti sono sembrate un chiaro invito alla pedofilia, Squitieri ha infatti dichiarato di aver fatto regolarmente sesso con una minorenne quando aveva 22 anni. La ragazzina, di 9 anni più giovane e quindi appena tredicenne, sarebbe poi convolata a nozze con il regista nel 1965, appena compiuto la maggiore età.

Imperterrito, il regista ha poi continuato ad esporre il proprio punto di vista, narrando aneddoti familiari legati all’educazione impartita alle sue figlie quando queste avevano 10-12 anni. Lezioni di galateo, corsi di valzer o scuola di ricamo a casa Squitieri? Certo, ma accompagnati anche da una sana dose di inviti paterni a perdere la verginità al più presto. “Le donne devono prenderlo. Se non lo prendi non cresci”.

Immediate le reazioni da parte del pubblico, che non ha tardato a manifestare il proprio dissenso intasando i centralini del programma e subissando i redattori con una mole impressionante di proteste e turpiloqui. Finito nel mirino anche il conduttore Giuseppe Cruciani, reo di non aver censurato per tempo l’ex-senatore togliendo la diretta.

Intanto, considerando il basso tenore culturale di molti programmi radiofonici e altrettanti spettacoli televisivi, spesso trasmessi in fascia protetta, in molti si domandano se non sia il caso di istituire un organo di censura preventiva.